Operazione Plafond – Mutui agevolati con tetti diversificati tra chi acquista e chi ristruttura

Mutui agevolati per l’acquisto o la ristrutturazione di una abitazione: l’operazione plafond casa è entrata nel vivo.

L’iniziativa è promossa in attuazione del decreto legge 102/13 (legge di conversione 124/13), il cui articolo 6 sulle politiche abitative autorizza la Cassa depositi e prestiti (Cdp) a fornire alle banche italiane e alle succursali di banche estere comunitarie ed extracomunitarie operanti in Italia capitali per erogare mutui ipotecari a chi vuole acquistare una nuova abitazione o ristrutturarne una con aumento dell’efficienza energetica.

Al 2 aprile scorso erano già oltre 20 le banche che avevano sottoscritto un contratto per i finanziamenti del “plafond casa”; gli istituti coprono il 65% degli sportelli e sono sparsi su tutto il territorio nazionale. Hanno manifestato interesse a far provvista presso la Cdp colossi del settore bancario, come Unicredit, istituti privati, come Banca Sella e molte banche di credito cooperativo.

Modalità e condizioni alle quali le banche possono ottenere i finanziamenti del plafond sono stabilite con contratti tipo, approvati (come prevede la norma istitutiva del plafond) da una convenzione sottoscritta tra la Cassa depositi e prestiti e l’Associazione bancaria italiana; la convenzione definisce le linee guida per la stipula dei contratti. La procedura prevede che ogni banca attinga al plafond man mano che vengono concessi i mutui alle famiglie. Ogni singola banca non può finanziarsi, presso il fondo, per più di 150 milioni al mese; ma, in presenza di particolari picchi di richieste, la Cassa valuta, a propria totale discrezione, la possibilità di andare oltre questo limite.

Naturalmente per le banche il finanziamento ha un costo: in base alla convenzione esso si ottiene aggiungendo all’Euribor (per i mutui a per tasso variabile) o all’Irs (per quelli a tasso fisso) un “margine”. Il suo livello può variare nel tempo, in base alle condizioni di mercato, ma alcune condizioni sono destinate a durare: esso è tanto più elevato quanto più lunga è la durata del finanziamento e quanto meno solido patrimonialmente è ritenuto l’istituto di credito al quale i fondi vengono prestati (più la banca è forte, meno le costa il finanziamento della Cdp). A quelle più patrimonializzate (Tier1 maggiore del 9%) la provvista del plafond costa, in base alla durata del prestito, tra l’1,50 e il 2%, oltre l’Euribor in caso di tasso variabile, e tra lo 0,90 e l’1,65%, oltre l’Irs per i finanziamenti a tasso fisso. Quando il Tier1 scende sotto il 7%, il margine arriva a crescere anche di mezzo punto percentuale rispetto a quello chiesto alle banche più capitalizzate.

Alla fine, sommando il tasso base e il margine, per la banca fare provvista attraverso il plafond casa dovrà costare di meno di quanto deve pagare per ottenere capitali dal mercato (ovviamente, a parità di durata e rischiosità).

Gli effetti sulle famiglie

I tassi di interesse e le altre condizioni sono negoziati autonomamente tra la banca e il soggetto che chiede un mutuo. Cassa e Abi hanno, però, convenuto che il beneficio che le banche traggono attingendo al plafond deve «portare al miglioramento delle condizioni finanziarie offerte» a chi richiede un mutuo; un vantaggio, si legge sempre nella convenzione, che deve essere misurabile «in termini di riduzione del tasso annuo nominale, espresso in punti percentuali annui o in basis point annui» rispetto agli altri mutui. I finanziamenti del plafond non possono essere concessi per rifinanziare mutui già erogati.

Il consiglio di amministrazione della Cassa ha deciso di partire con un ammontare di due miliardi di euro, senza escludere che la cifra possa lievitare.

I TETTI

Centomila euro per i lavori

I mutui richiesti per realizzare i soli interventi di ristrutturazione non possono superare i 100mila euro; diventano 250mila per l’acquisto di un appartamento che non ha bisogno di nessun intervento di manutenzione e si elevano a 350mila quando si acquista un immobile che i muratori devono mettere a posto.

Entro questi limiti di importo, si può chiedere un mutuo che copre fino al 100% della spesa sostenuta

LE PRIORITÀ

Precedenza all’acquisto

In caso di un eccesso di domanda rispetto ai fondi disponibili, le banche dovranno concedere i mutui prioritariamente per l’acquisto della prima casa e alle giovani coppie, anche non sposate (uno dei due componenti non deve superare i 35 anni e l’altro i 40), ai nuclei familiari con un disabile e ai componenti delle famiglie numerose (quelle con almeno tre figli). Non è previsto un limite massimo di reddito.

I COSTI

Variabile sotto il 4%

A titolo di esempio Banca Sella applica per i mutui variabili del plafond casa un Taeg tra il 3,66% e il 3,74%, mentre per quelli a tasso fisso si oscilla il 7,00 e il 7,06 per cento, a seconda della durata dell’ammortamento. Per l’acquisto i mutui possono durare da 15 a 30 anni, per tassi sia variabili sia fissi. Se il finanziamento è richiesto solo per ristrutturare l’abitazione, la durata massima è di 10 anni e la minima di sette

I DOCUMENTI

Come fare la domanda

Per chiedere ad una banca un mutuo ipotecario con finanziamento del plafond, chi è interessato deve compilare un modulo (anche dal sito di Cdp) per indicare se rientra nelle categorie prioritarie, se il mutuo è richiesto per acquistare o ristrutturare una casa. Occorre anche specificare l’importo richiesto, la durata e se si vuole un mutuo a tasso di interesse fisso o variabile Le adesioni

01|GLI ISTITUTI

Sono più di 20 le banche sottoscrittrici del plafond casa. Tra queste: Unicredit, Intesa San Paolo, Banca Sella, Credito valtellinese; Cassa di risparmio di Ravenna

02|LA COOPERAZIONE

Presenti anche le banche di credito cooperativo di: Cesena e Ronta, Napoli, Frascati, Lavis-V. Cembra, Cambiano, Carrù, Spello e Bettana, Castenaso, Ravennate e Imolese, Ostra e Morro D’alba, Ripatransone, Riano, S. G. Rotondo, delle Prealpi, Genzano, Martellago e Venezia